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4 Errori pericolosi nel famoso fumetto per capire ansia e depressione.

La guerra allo stigma è una battaglia sacrosanta: quando parliamo di malattia mentale o disabilità, in particolare, non sono mai abbastanza le campagne e gli strumenti per abbattere luoghi comuni e pregiudizi. Perchè questa premessa? Perchè sto per criticare un fumetto molto carino che sta girando in rete nato proprio per sensibilizzare le persone a comprendere meglio alcuni comuni disturbi come l’ansia e la depressione.

fumetto 1Il fumetto in questione è disegnato dal bravissimo Nick Seluck  e lo potete trovare qui nella versione originale oppure commentato e tradotto in italiano qui.

Cosa non mi convince? Nel tentativo di sensibilizzare le persone ad essere maggiormente tolleranti e comprensive rispetto a chi soffre di disturbi d’ansia e di depressione veicola un pericoloso messaggio in cui la persona che convive con questi disturbi è vittima passiva e non può nulla nei loro confronti. Immagino che il messaggio volesse essere una cosa tipo: «Non pensare male delle persone che soffrono d’ansia perchè quando non riescono a fare le cose più semplici non è colpa loro ma della malattia». Questo pensiero lo approvo in pieno ovviamente e sono felice che sempre più persone condividano come il colpevolizzare le persone che soffrono non sia solo stupido ed eticamente riprovevole ma semplicemente inutile. I sensi di colpa servono solo a farci stare peggio e difficilmente promuovono azioni efficaci per migliorare la nostra condizione ma solo impulsivi e provvisori slanci.

Purtroppo nel tentativo di evidenziare le fatiche e la fragilità delle persone che soffrono il fumetto veicola un messaggio di ineluttabilità della malattia e di impotenza della persona che ne è afflitta. Rispecchiandosi nel fumetto alcune funsioni cognitive dei lettori rischiano di essere rafforzate.  Leggettevi il fumetto intero, alcune tavole sono ben fatte mentre alcune sono disinformative. Nell’evidenziare gli errori principali riscontrati, ho provato a proporre un testo alternativo che coniugasse lotta allo stigma e contemporaneamente valorizzasse le importanti risorse di chi si sente sopraffatto dall’ansia.

fumetto 3b

1) Far passare il messaggio che gli sforzi della persona non servono a niente è sbagliato, la persona si sente frustrata perchè con un enorme fatica riesce a fare cose molto semplici (come alzarsi da letto) ma in terapia quelle cose molto semplici sono preziose più dei diamanti e un buon terapeuta le deve valorizzare perchè è da quelle piccole cose che si parte per ottenere risultati più importanti.


fumetto 7b

2) Il disturbo paranoico di personalità è una patologia complessa e non userei la parola paranoico riferito a lettori che soffrono d’ansia o di depressione.

3) Non è l’ansia e la depressione che fanno diventare sospettosi o inutili ma è vero il contrario: continare a rimuginare e fondendoci con pensieri come quelli del fumetto mantiene intrappolati in un vortice in cui pensiamo di essere inutili→ proviamo tristezza ed ansia→pensiamo ancor di più di essere inutili…

fumetto 14b

Ho ripreso una vignetta ma è proprio l’idea dell’ “ansia e depressione che vanno in vacanza” chè è sbagliata.

4) Rafforza il messaggio che non possiamo fare niente, sono loro che scelgono di andarsene (in vacanza) e anche di ritornare (dopo ore o dopo giorni, mi viene l’ansia solo a pensarci…). La persona che si trova a provare quei terribili stati d’animo ed è frustrata perchè i suoi sforzi sono vani ha bisogno di capire cosa fare e non di “aspettare che passi”. La realtà è che ci sono azioni che ci aiutano a superare gli stati ansiosi (mi concentro sull’ansia perchè è il tema del blog ma discorso analogo vale anche per la depressione), altre che sono inutili mentre altre sono addirittura dannose nel senso che aumentano la nostra ansia.

Esporci all’ansia per fare ciò che è importante è fondamentale in qualsiasi percorso di crescita personale o di guargione. Nel fumetto, il valore dell’esposizione scompare e questo è una svista pericolosa.

 

 

 

 

 

 

 

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