Mese: Maggio 2016

4 principi fondamentali per obiettivi veramente efficaci senza diventare zombie.

zombieHai la sensazione di non riuscire a raggiungere molti degli obiettivi che ti eri prefissato e per questo ti sembra di essere sempre in affanno? Probabilmente alcuni degli obiettivi che ti sei posto sono i cosiddetti dead person’s goals (obiettivi dell’uomo morto). Sono stati definiti in questo modo perchè  possono essere raggiunti soltanto da un morto o, per mia libera estensione, da uno zombie. Mi spiego meglio con un esempio: immaginiamo di provare molta agitazione rispetto ad un esame da fare o ad un’importante scadenza di lavoro; più si avvicina la data e più la nostra ansia si farà spazio nella nostra giornata e, in alcuni casi, diventerà un fardello del quale fare volentieri a meno. Nel tentativo di tranquillizzarsi molte persone cercano di porsi obiettivi molto controllanti del tipo «non devo più agitarmi» o «devo stare attento e non fare errori» ma, agendo in questo modo, le persone non fanno altro che aumentare l’incertezza abbassando la propria autoefficacia. Alcuni autori (Luoma et al., 2007) hanno cercato di sottolineare l’inutilità di obiettivi posti in negativo con la paradossale affermazione che solo un uomo morto potrebbe raggiungerli: un morto, infatti, non prova ansia e non commette errori, proprio in quanto morto. Read more

Perché la Terapia Cognitivo-Comportamentale è così efficace nei disturbi d’ansia?

ironman

Quando ero bambino e fantasticavo di essere uno dei miei supereroi preferiti la scelta cadeva quasi sempre su Ironman. Ripendadoci, la cosa che più mi affascianva era la sua armatura praticamente indistruttibile e il suo poterla “attivare” ovunque si trovasse in caso di pericolo. Ci pensate? Non c’erano proiettili, missili, esplosioni in grado di distruggerla e, in qualunque circostanza, il simpatico Tony Stark portava sempre a casa la pellaccia. Invidiavo la possibilità di non temere nulla perchè l’idea di essere vulnerabile mi spaventava. Quando siamo bambini cerchiamo di superare quel senso di vulnerabilità andando alla ricerca di una soluzione che nella realtà non ci sono; nella vita reale, infatti, non esistono armature del genere e siamo ben consapevoli che il nostro corpo per giovane e baldanzoso che sia è estremanete fragile agli urti di qualunque natura. Read more

Sei sicuro di sapere cosa desideri davvero?

Avete presente la canzone di Franco Battiato Centro di gravità permanente?

 

In particolare, il ritornello «cerco un centro di gravità permanente che non mi faccia mai cambiare idea sulle cose e sulla gente» mi ha sempre ricordato l’intima ricerca di quei valori a cui affidarsi per sentirsi “a proprio agio” ed essere quindi sempre certo di fare “la cosa giusta”. Naturalmente non ho mai trovato un luogo dell’anima di questo tipo e ho cambiato idea su tante cose nella mia vita così come spesso ero indeciso su quale cosa fosse “giusta” e quale “sbagliata”. Read more

Ansia perchè esisti?

Quando spiego che le emozioni che proviamo hanno tutte un’importante funzione nella nostra vita faccio riferimento al modello cognitivo-evoluzionista e, più in generale, alla teoria dell’evoluzione della specie. Le emozioni hanno una funzione adattiva e si sono evolute insieme all’uomo fornendo un importante contributo alla sua rapida

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evoluzione. Dobbiamo però ricordarci di una cosa importante  sintetizzata nell’immagine a sinistra che rappresenta la timeline dell’evoluzione umana dalla “scimmia” all’uomo moderno. Senza addentrarci troppo nei dettagli  tutt’ora oggetto di studi, si può dire con buona sicurezza che i tempi dell’evoluzione umana sono molto più lenti degli effetti che l’evoluzione ha avuto sull’organizzazione della vita e delle abitudine dell’essere umano.

In altre parole il nostro antenato di 30 mila anni fa aveva sostanzialmente il nostro stesso DNA e il nostro stesso cervello: in pratica provava emozioni nello stesso modo in cui le proviamo noi ma i meccanismi che avevano portato a quel tipo di evoluzione appartenevano ad un mondo che oggi, in buona parte non c’è più. Read more

Quando un dettaglio può rovinare tutto: l’astrazione selettiva.

uovoTi è mai capitato di sforzarti tanto per raggiungere uno scopo, ci hai messo tanta passione ma, proprio sul più bello, ti sei messo a cercare il pelo nell’uovo e hai trovato un dettaglio negativo che ti ha fatto apparire tutto sbagliato?  Se qualcuno leggendo ricorda di aver vissuto situazioni simili, in quell’occasione, probabilmente, la sua mente ha prodotto un’astrazione selettiva. Read more