Categoria: Disturbi

Ho paura di guidare!

La paura di guidare è una delle manifestazioni d’ansia più comuni che esistano e che con maggior frequenza mi è capitato di trattare con la Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Un luogo comune da sfatare riguarda il fatto che chi ha paura alla guida abbia necessariamente avuto delle esperienze più o meno traumatiche (incidenti, malori o altri inconvenienti). Non fraintendetemi: essere coinvolti in un incidente stradale può portare a sviluppare una fobia correlata alla guida coerentemente con i modelli che riguardano altre fobie più o meno specifiche (es: paura dell’acqua) ma molte persone che soffrono di ansia alla guida, attacchi di panico alla guida o che più semplicemente hanno paura di guidare ed evitano di farlo non sanno ricondurre questi stati d’animo ad una causa specifica. Read more

Il primo passo per vincere il panico: conoscerlo.

«La cosa peggiore di un Attacco di Panico è che nessuno ti può capire. Nessuno ti può capire perché non ce la fai a spiegare con le parole le terribili sensazioni che provi: il cuore che batte all’impazzata, i formicolii e la sensazione di dover fare qualcosa per non impazzire ma in quel momento l’unica reazione che riesci ad avere è accucciarti e stringere le ginocchia».

 Lucia, 28 anni.

La frustrazione di non essere capiti è una delle peggiori che una persona possa provare. Nel caso del Panico la persona vorrebbe descrivere tutte quelle sensazioni tanto forti da togliere il fiato ma l’Attacco di Panico è un fenomeno complesso che non può essere ridotto alla somma dei suoi sintomi. Read more

Non si preoccupi…ha avuto solo un Attacco di Panico!

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Rabbia, spavento, delusione, smarrimento…queste sono solo alcune delle sensazioni che le persone provano quando scoprono di aver avuto un attacco di panico. Ma come avviene l’incontro con questo ingombrante compagno di viaggio?

1. Il primo incontro con il Panico avviene, la maggior parte delle volte, in maniera inconsapevole; le persone temono di avere un problema di natura fisica come un attacco cardiaco o un collasso imminente.

«Non riuscivo a trovare un tipo di pasta al supermercato e improvvisamente ho iniziato a sudare con il cuore che mi batteva all’impazzata: pensavo di morire» Antonella, 32 anni

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Cara ansia ti scrivo.

“Cara ansia ti scrivo” non vuole essere una storpiatura di una bellissima canzone del compianto Lucio Dalla ma la sintesi di una lettera molto brillante che la blogger Rachel Griffin ha pubblicato sul The Huffington Post americano. Potete trovare la versione originale qui e la truduzione nell’edizione italiana qui. Quando ho letto la lettera, che riporto per intero in modo che la possiate leggere senza abbandonare la pagina, ho pensato a quanto sintetizzasse bene alcuni temi trattati nel blog. Read more

4 Errori pericolosi nel famoso fumetto per capire ansia e depressione.

La guerra allo stigma è una battaglia sacrosanta: quando parliamo di malattia mentale o disabilità, in particolare, non sono mai abbastanza le campagne e gli strumenti per abbattere luoghi comuni e pregiudizi. Perchè questa premessa? Perchè sto per criticare un fumetto molto carino che sta girando in rete nato proprio per sensibilizzare le persone a comprendere meglio alcuni comuni disturbi come l’ansia e la depressione.

fumetto 1Il fumetto in questione è disegnato dal bravissimo Nick Seluck  e lo potete trovare qui nella versione originale oppure commentato e tradotto in italiano qui.

Cosa non mi convince? Nel tentativo di sensibilizzare le persone ad essere maggiormente tolleranti e comprensive rispetto a chi soffre di disturbi d’ansia e di depressione veicola un pericoloso messaggio in cui la persona che convive con questi disturbi è vittima passiva e non può nulla nei loro confronti. Immagino che il messaggio volesse essere una cosa tipo: «Non pensare male delle persone che soffrono d’ansia perchè quando non riescono a fare le cose più semplici non è colpa loro ma della malattia». Questo pensiero lo approvo in pieno ovviamente e sono felice che sempre più persone condividano come il colpevolizzare le persone che soffrono non sia solo stupido ed eticamente riprovevole ma semplicemente inutile. I sensi di colpa servono solo a farci stare peggio e difficilmente promuovono azioni efficaci per migliorare la nostra condizione ma solo impulsivi e provvisori slanci. Read more