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Amare il panico.

Non sono mai stato turbato da sogni inquietanti e la maggior parte dei miei sonni sono abbastanza tranquilli. Come tutti, però, anche io ho qualche incubo ricorrente come l’essere in quinta liceo durante l’interrogazione di tedesco o il cadere (o essere in procinto di cadere) nel vuoto. Prendetevi 2 minuti per guardare il video qui sotto ambientato a Dubai, io l’ho fatto non senza provare un certo disagio.

Quando l’ho visto, smaltito il disagio, ho pensato che quelle persone si stavano divertendo in una situazione che io avrei evitato in tutti i modi e con tutte le mie forze. In un certo senso è come se amassero il panico! In realtà quest’ultima affermazione da cui ho ricavato il titolo è forzatamente provocatoria. Nessuno che io sappia ama il panico ma molte persone ricavano sommo piacere da creare una situazione che normalmente creerebbe panico ma nella quale c’è un qualche controllo. È il caso degli sport estremi in cui più la situazione è potenzialmente pericolosa, più si genera l’adrenalina che tanto piace.

Cosa rende alcune sensazioni terrificanti per qualcuno e eccitanti per qualcun altro? Perché molte persone evitano di affacciarsi al balcone del secondo piano per evitare quel senso di vertigine ed altre si buttano dai palazzi? Naturalmente molti penseranno la risposta più ovvia: siamo tutti diversi e ci piacciono cose diverse. D’accordo! Ma se andiamo oltre l’ovvio non è così scontato spiegare perché, a parità di fattori, i risultati cambiano in maniera così marcata.

Foto di ΙΩΑΝΝΗΣ ΣΑΚΚΕΤΟΣ da Pixabay

Molti aspetti individuali e contestuali intervengono ed interagiscono tra loro ma un elemento ne racchiude parecchi ed è la percezione di controllo della situazione specifica. Quando io scelgo di agire in una determinata direzione consapevolmente assumo automaticamente il controllo della situazione stessa. La persona non solo non evita la vertigine ma decide di andare oltre e di esporsi ad essa.

Attenzione! Il mio non è un invito a fare base jumping, io ho già ammesso che avrei fifa e non mi divertirei, ma sottolineare in maniera paradossale come la sensazione di perdita di controllo alla base di alcune emozioni estreme nasconda proprio il contrario: la percezione di sicurezza data dal nostro agire consapevole (nel caso specifico il controllo dato dal poter tirare in ogni momento la maniglia che attiva il paracadute).

Come può esserci utile nelle nostre paure quotidiane? Non occorre buttarsi da un palazzo ma occorre  mettere impegno nelle azioni che ci permettono di fare ciò che conta davvero per noi.

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