Blog

Il grande potere della gentilezza

Può la gentilezza aiutarci a gestire l’ansia?

Oggi tra le varie notifiche di Facebook, ho scorto un titolo che mi ha naturalmente incuriosito: “L’ansia può essere combattuta con la gentilezza”. Ho dovuto ricorrere alla mindfulness per gestire la frustrazione di un titolo tanto fuorviante.

Perchè il titolo “L’ansia può essere combattuta con la gentilezza” mi ha fatto arrabbiare?

Il titolo contiene due errori o per meglio dire due pregiudizi che non aiutano in una corretta gestione degli stati ansiosi.

  1. L’ansia non è un nemico né una malattia ma uno stato emotivo e, come tale, è utile ed ha una funzione adattiva. Ciò detto può essere eccessiva e farci stare molto male e, nei casi più gravi, trasformarsi in un vero e proprio disturbo ma non è in sé e per sé un qualcosa di “sbagliato da estirpare”.
  2. Anche quando diventa un ostacolo alla nostra felicità, l’ansia non va “combattuta” perché se la combatto e cerco di allontanarla rischierò di intensificarne i sintomi e aumentarne le conseguenze sulla mia vita e sul mio mondo. Come chi segue il blog ormai ha imparato per diminuire l’ansia dobbiamo capirne i meccanismi e poi modificare tutti quei nostri atteggiamenti che la mantengono e l’amplificano.

Con due cantonate così nel titolo le mie aspettative erano molto basse ma non ho desistito e ho preferito approfondire. Il link mi ha “rimpallato” ad un articolo del quotidiano online Huffingtonpost che riprende un articolo del Washington Post in cui vengono riportati i risultati di uno studio di due psicologhe canadesi Jennifer L. Trew e Lynn Alden. Lo studio originale è consultabile gratuitamente online (cosa rara nei contributi scientifici) qui.

Lo studio originale è molto interessante e gli articoli divulgativi, sia quello inglese che quello italiano, dovendo necessariamente semplificare le cose rischiano di non mettere l’accento sugli aspetti importanti.

Innanzitutto lo studio non si occupa dell’ansia in generale ma di una specifica manifestazione dell’ansia, la cosiddetta ansia sociale. La premessa dalla quale partono le due psicologhe (non due psicologi, altro errore riportato dall’Huffingtonpost) è che gli evitamenti messi in atto da persone con un elevato livello di ansia sociale porti a risultati negativi in termini di relazione intrappolando le persone in un circolo vizioso di tipo ansioso. In pratica le strategie spontanee messe in pratica dalle persone sono disfunzionali perché basate in gran parte sull’evitamento: si evitano le occasioni di socializzazione, si evita di frequentare biblioteche, palestre pub e altri luoghi socializzanti e si evita ogni contesto generi maggiormente emozioni negative di tipo ansioso.

Come possiamo diminuire l’ansia sociale?

Nello studio canadese entrambi i gruppi “sperimentali” venivano messi in condizione di utilizzare strategie basate sull’esposizione ed entrambi hanno ottenuto risultati positivi ma il gruppo che ha ottenuto maggiori risultati riducendo i comportamenti di evitamento è stato quello a cui è stato chiesto di utilizzare atti di gentilezza nell’entrare in relazione con gli altri. Può sembrare prevedibile detto così vero? In realtà questa è un’altra di quelle strategie semplici ma non facili (leggi qui per approfondire) da applicare; pensate a quante persone con atteggiamento scorbutico ci circondano tutti i giorni e quanto ci colpisce quando un estraneo si pone in maniera gentile nei nostri confronti tanto da farci spesso diventare diffidenti. Capite ora come utilizzare strategie basate sulla gentilezza necessiti di impegno, almeno all’inizio, soprattutto se proviamo un elevato livello di ansia nelle relazioni sociali.

Entrare in relazione con gli altri utilizzando atti di gentilezza aumenta il proprio senso di autoefficacia nelle relazioni favorendo la nascita di legami positivi; questi progressivi cambiamenti aiutano le persone a non chiudersi in se stesse e ad accettare meglio tutte quelle situazioni che prima evitavano. Parallelamente il livello di ansia diminuirà sensibilmente.

 

+ gentilezza – evitamento + relazioni sociali positive – ansia

 

 

 

 

Commenta direttamente da Facebook!
Condividi questo articolo!
Share