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Essere mindful

Cos’è la mindfulness?

Quando parlo alle persone della mindfulness parto quasi sempre cercando di spiegare cosa non è. Purtroppo siamo circondati da “percorsi di consapevolezza” pseudoreligiosi o peggio e alcune procedure mindfulness sono scimmiottate anche dai suddetti percorsi per cui l’equivoco rischia di essere dietro l’angolo. L’articolo vuole spiegare con la consueta semplicità e praticità cosa sia la mindfulness e come possa essere usata per ridurre lo stress e l’ansia.

Nel blog si è spesso fatto riferimento alla mindfulness soprattutto in relazione ad alcuni processi dell’ACT ma la mindfulness è un approccio a sé stante e anche una terapia specifica: Mindfulness based cognitive therapy.

Cosa significa mindfulness?

In italiano non si traduce il neologismo inglese mindfulness (che a sua volta traduce il termine sanscrito sati, di concetto con molteplici sfumature semantiche) perché non renderebbe bene il concetto; la traduzione letterale diventerebbe una cosa come “pienezza della mente” o “mente in pienezza” che ovviamente sarebbe poco comprensibile. Anche il termine “consapevolezza” seppur corretto rischia di essere confusivo visto la moltitudine di contesti impropri a cui il termine “consapevolezza” fa riferimento. La scelta di non tradurre “mindfulness” è stata la più corretta ed ora il termine è ampiamente usato anche nel nostro paese. Le radici della mindfulness possono essere rintracciate nell buddismo zen e nella meditazione vipassana riadattate dal pioniere e principale promotore Jon Kabat-Zinn al contesto occidentale sotto l’ombrello scientifico delle terapie comportamentali e cognitive.

Proprio Jon Kabat-Zinn ci fornisce una delle definizioni più condivise della mindfulness

Mindfulness significa prestare attenzione al momento presente, in maniera intenzionale e non giudicante.

Immagino che la definizione aiuti poco i non addetti ai lavori. Quello che Kabat-Zinn vuole sottolineare è che nel nostro rapporto con l’esperienza noi tendiamo sempre ad assumere un atteggiamento “giudicante”; giudicante in questo contesto non assume una connotazione negativa ma rimanda semplicemente ad un meccanismo innato dovuto all’evoluzione della nostra mente: dobbiamo continuamente analizzare-capire-rispondere per adattarci al mondo. Se invece compiamo lo “sforzo” di notare quello che ci succede in questo momento stiamo vivendo in modo mindful. Potete provare anche adesso, potete decidere di dare attenzione ad un suono, al calore delle vostre mani, ad un profumo e semplicemente notarlo senza spiegarlo, cercare nessi causa-effetto e via dicendo; potete poi notare un altro dettaglio e un altro ancora e vi renderete conto di quante “cose” erano lì con voi nel presente e non ve ne eravate accorti fino a quel momento.

A cosa serve la mindfulness?

Una risposta esaustiva sarebbe “serve a vivere meglio”! Vivere in modo mindful significa, come espresso molto bene nella vignetta, riuscire a vivere concentrati sul presente e non lasciarci trascinare dai pensieri della nostra mente. Più decidete di essere mindful meglio fate. Questo non significa che dobbiate mettervi il saio e fuggire nella foresta ma semplicemente riappropriarvi del potere dell’attenzione ed a questo proposito ci sono molti studi scientifici che hanno dimostrato come le terapie basate sulla mindfulness e sull’accettazione siano efficaci nella riduzione dei sintomi dell’ansia. Uno dei primi training proposto da Kabat-Zinn fu proprio contro lo stress e per imparare a rilassarsi (Mindfulness-based stress reduction)

Come s’impara la mindfulness?

Come anticipato la mindfulness consiste nell’usare la nostra attenzione in maniera consapevole e detta così sembra la cosa più semplice del mondo ma, come ormai dovreste sapere semplice non vuol dire per forza anche facile. Dalle cose semplici ci distraiamo molto facilmente e torniamo alle nostre vecchie abitudini; indugiare dietro ai nostri pensieri è un comportamento a cui siamo talmente abituati che diventa difficile abbandonarlo. Per risolvere questa difficoltà esistono decine di tecniche e di training specifici per imparare ad usare la mindfulness: alcuni facilissimi altri che richiedono molto tempo. Le tecniche più efficaci per sviluppare le proprie capacità di mindfulness sono di tipo meditativo (di qui la confusione tra mindfulness e tecniche newage) e sono molto efficaci perché consistono in vere e proprie procedure che possono essere apprese e sulle quali si può fare pratica.

Su Youtube ormai è possibile trovare materiale di qualità libero e gratuito. Vi propongo un video su una delle tecniche più semplici con cui incominciare: il body scan. Il video è del collega psicoterapeuta Pietro Spagnulo, esperto di mindfulness ed act e che ha messo in rete molto materiale molto ben fatto.

Provate a prendervi l’impegno di ritagliarvi uno spazio quotidiano o quanto meno tre volte la settimana in modo da impratichirvi e ricordatevi che queste sono solo delle tecniche per imparare; lo scopo finale è riuscire ad essere mindful nei contesti quotidiani che caratterizzano la nostra vita.

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